Racconti: n.2 La cattura di Gambatesa

Nella notte tra il 5 e il 6 ottobre 1943 una compagnia del Royal 22 Regiment canadese cercò di stabilire un punto di appoggio oltre il fiume Fortore, sul ponte stradale dei 13 archi (distrutto dai tedeschi), tentativo però respinto da fuoco pesante e persistente.

Il nemico – un battaglione tedesco del 15mo Panzer Grenadier Regiment1 – si trovava in una posizione troppo vantaggiosa per lasciare l’attraversamento, eccetto che per una pressione maggiore; di conseguenza, il canadese Brigadier Penhale ordinò a due battaglioni di attaccare più a sud del ponte, precisamente la mattina del 7 ottobre.2 La valle dell’alto Fortore separava i Monti della Daunia dal vicino e più grosso massiccio montuoso del Sannio, a Ovest. La valle era ampia meno di 500 metri nel punto in cui incrociava la Statale 17, che si inerpicava per quattro tortuose miglia dal Ponte dei 13 Archi fino a Gambatesa, un paese di 4000 abitanti su uno sperone di roccia del Sannio orientale. Da qui il campo visivo del nemico e il campo di fuoco erano notevolmente estesi dall’unione tra il Fortore e due importanti corsi d’acqua, il Torrente Tappino – che scorreva verso Est dalle colline attorno a Campobasso per poi confluire nel Fortore a un miglio e mezzo a nord della Statale – e il torrente La Catola – che scendeva appena a sud del ponte. Penhale, quindi, ordinò che l’attacco venisse fatto lungo un asse ancora più a sud, con i Reggimenti Carleton e Yorks sulla destra diretti a Gambatesa, e sulla sinistra il West Novas pronto ad attaccare Toppo Fornelli, un crinale boscoso distante circa un miglio a sud del paese.3

Alle 7.30 della mattina del 7 ottobre, dopo che l’artiglieria divisionale e il 66mo Medium Regiment avevano bombardato una serie di concentrazioni lungo la riva opposta e sugli obiettivi della brigata4, le compagnie d’assalto di entrambi i battaglioni avanzarono risolutamente attraverso il greto del fiume.
Alcune posizioni nemiche erano apparentemente sfuggite al bombardamento iniziale, perché i Reggimenti Carleton e Yorks furono colti dal fuoco violento delle mitragliatrici sulla linea del fiume. Il fumo rilasciato dai mortai da 2 pollici del plotone accompagnò la traversata, e le due compagnie leader si arrampicarono lungo il pendio attraverso campi arati, che la pioggia battente stava rapidamente trasformando in terreni fangosi. 5

Soldati dei reggimenti Carleton e York Regiment ispezionano un cannone anticarro tedesco nei pressi di Gambatesa dopo la sua conquista, sullo sfondo il ponte dei 13 Archi.
Credit: Canada. Dept. of National Defence / Library and Archives Canada

La progressione per mezzo miglio rispetto all’obiettivo fu considerevolmente aiutata dal supporto costante dell’artiglieria grazie agli sforzi dell’ufficiale di osservazione, il Cap. N. B. Buchanan del Primo Reggimento R.C.H.A.6 Ad ogni modo, a quel punto gli aggressori erano stati trattenuti dal fuoco di due cannoni semoventi tedeschi, di cui non era possibile individuare la posizione. Era tardo pomeriggio e per il resto del giorno e della notte seguente i Carletons rimasero nelle loro gelide e piovose posizioni lungo i pendii fangosi, bloccati dal continuo bombardamento, mentre le pattuglie cercavano invano le mitragliatrici. Tuttavia, il nemico non era disposto a contendere ulteriormente la presenza a Gambatesa. Intatti due compagnie canadesi inviate nelle prime ore del mattino dal Lt. Col. Pangman trovarono il paese vuoto.7 Le 24 ore di combattimento erano costate 12 morti e 16 dispersi per Carleton e Yorks.  Il West Novas, intanto, aveva compiuto buoni progressi. Il loro attraversamento del fiume aveva dovuto fare i conti soltanto con sporadico fuoco di armi leggere.8

Militari canadesi attraversano Gambatesa. 10 ottobre 1943
Credit: Canada. Dept. of National Defence / Library and Archives Canada

Le compagnie d’assalto canadesi conquistarono la riva opposta senza contare vittime, e continuarono la loro salita. I granatieri avevano occupato una serie di fattorie a metà strada tra il fiume e Toppo Fornelli e dalle loro posizioni colpivano con cannoni da 20 mm e mitragliatrici. Nel corso del pomeriggio l’attacco avanzò lentamente e non appena calò il sole i mortai da 3 pollici raggiunsero le postazioni delle mitragliatrici tedesche in cima al crinale. Due plotoni della “B” company diedero l’assalto finale, e prima che facesse notte il battaglione aveva assicurato il lato sinistro.9 La rinuncia nemica a Gambatesa fu accompagnata da una ritirata simile lungo il fianco sinistro del fiume Fortore.

L’8 ottobre il reggimento Princess Louise entrò a Colletorto senza alcuna resistenza.10 Lo stesso giorno, il 48mo Highlanders attraversò il fiume poco più avanti, alla confluenza con il fiume Tappino, senza problemi; le pattuglie incontrarono gli isolati villaggi di Macchia e di Pietracatella senza i tedeschi.11 A Sud della Strada Statale 17 la Seconda Brigata, aveva respinto il nemico al di fuori della tetra brughiera da dove originavano le sorgenti del Fortore e aveva preso il controllo dell’ultima via di comunicazione laterale a Est di Vinchiaturo. Ora che il tedesco generale Herr era stato costretto a cedere una promettente posizione difensiva, la divisione canadese custodiva la speranza che il ritiro potesse essere accelerato, specie perché a quel punto la Eighth Army britannica si era assicurata Termoli e stava mantenendo il fianco di Campobasso fino a Larino.12 Ma, dato che la strada Termoli-Campobasso aveva perso la sua importanza per il nemico, la Strada Statale 17 a Ovest di Vinchiaturo assunse un’importanza ancora maggiore. I canadesi si trovavano ancora a 16 miglia da Vinchiaturo (o a 30 dalla sinuosa e tortuosa strada statale), la selvaggia natura del territorio diede ai tedeschi grandi possibilità di evitare che le truppe canadesi raggiungesse la linea Campobasso-Vinchiaturo.

Nonostante i tedeschi avessero interrotto i contatti dopo aver perso Gambatesa, stavano ancora bombardando la strada statale e l’attraversamento del Fortore. Tali tattiche, che continuarono a mettere in atto durante tutta la ritirata, erano fonte di forte imbarazzo per i canadesi, la cui artiglieria era talvolta fuori dal raggio di rappresaglia da demolizioni stradali, dalle mine nei pressi degli attraversamenti fluviali e da probabili aree di dispiegamento. Mentre l’avanzata continuava, tali difficoltà nel far progredire l’artiglieria furono in gran parte superate attraverso la cooperazione dello staff di movimento e dagli Ingegneri di divisione, e fu poco prima che gli stessi mitraglieri potessero occuparsi di molte delle mine trovate nelle loro aree di tiro.

Militari canadesi attraversano Gambatesa. 10 ottobre 1943
Credit: Canada. Dept. of National Defence / Library and Archives Canada

A causa del fuoco nemico il Brigadiere Penhale, che ricevette l’ordine di riprendere l’avanzata il 9, stabilì che prima di poter utilizzare in modo sicuro la strada principale avrebbe dovuto far allontanare i tedeschi dalle alture laterali, dove si erano assicurati eccellenti posizioni da cui poter usare i cannoni semoventi.13 L’obiettivo della brigata canadese si trovava a 20 miglia lungo la strada statale-bivio poco ad ovest di Gildone, da dove si diramava una strada secondaria per Campobasso. Mentre la Royal 22e avanzava a cavallo dell’asse principale in direzione di Jelsi, un paese montuoso approssimativamente a metà strada tra Gambatesa e Gildone, i Carleton e Yorks occuparono il Monte Verdone, un promontorio ricoperto di lecci sul fianco destro.14
La notte tra il 9 e il 10 ottobre una compagnia raggiunse l’incrocio della strada laterale che portava a Sud tramite Riccia. Il West Novas Scotia avanzava a Sud della Strada Statale e intorno a mezzogiorno raggiunse un piccolo affluente del Tappino, la Fiumara Carapello, che attraversava la strada principale immediatamente ad ovest di Jelsi.


Preoccupati dalle ingenti perdite, attraverso una comunicazione telefonica, i tedeschi  decisero un ulteriore arretramento autorizzato da Kesselring. “Ancora un altro giorno”, aggiunse il Corps Chief of Staff. “Quando irromperemo a Campobasso ci sarà una gran confusione…”.15
Il West Nova Scotias, muovendosi tra i vigneti di Jelsi, cominciò ad attaccare attraverso la stretta Fiumara Carapello. Quando la “C” Company raggiunse il letto del fiume, i Granatieri tedeschi sul crinale aprirono il fuoco con i cannoni e diedero il via a un pesante fuoco difensivo.

Membri del Royal Canadian Regiment attraversano Gildone.
Credit: Canada. Dept. of National Defence / Library and Archives Canada

Un ufficiale del West Nova fu ucciso e due risultarono dispersi; le perdite per l’intera azione canadese della giornata furono 23 e quasi tutti i muli che trasportavano i mortai da 3 pollici furono uccisi. Nel tardo pomeriggio un attacco laterale sulla destra obbligò il nemico nazista a cedere terreno. Intanto il Royal 22e Regiment, arrivando sulla sinistra, la mattina dell’11 ottobre aveva occupato il Monte Gildone, a sud della strada statale; a Gildone una pattuglia aveva trovato il paese abbandonato.16 Il report del generale nazista Kesselring quella sera riportava che i tre attacchi canadesi “vicino Jelsi sono stati respinti dopo un duro combattimento in cui il nemico ha subito gravi perdite”; e aggiunse, “nell’area di Jelsi il nemico sta portando rinforzi”.17 La seconda dichiarazione era un semplice modo per ammettere la perdita di una posizione: la Tenth Army tedesca aveva già autorizzato un nuovo ritiro verso una linea a sole cinque miglia a est di Campobasso.18

Fonte: Nicholson Lt. Col. G. W. L., The Canadians In Italy. Authority of the Minister of National Defence, 1956

Traduzione di E. C.

1 Comunicato di Alexander, 1011.  2 History of A.F.H.Q., Part Two, Section 1, 136. 3 Comunicato di Alexander, 1012. 4 Note 17, above. 5 United Kingdom records. 6 H.Q. Force 141 Second Outline Maintenance Project, 23 Mar 43, C.P.S. file 1002/AQ, F.D. No. 1. 7 Alexander Despatch, 1012. 8 Eisenhower to Alexander, 23 Mar 43, Force 141 Intelligence Reports and Correspondence. 9 Note 17, above. 10  United Kingdom records. 11 Tel. NAF 207, 11 Apr 43, C.P.S. file 2000/G. 12Alexander Despatch, 1012. 13 Alexander Despatch, 1012. 14 Field-Marshal the Viscount Montgomery of Alamein, El Alamein to the River Sangro (Hutchinson, London, n d.), 71. 15 Alexander Despatch, 1012. 16 Maj.-Gen. Sir Frances de Guingand, Operation Victory (London, 1947), 281. 17 El Alamein to the River Sangro, 71. 18 Note 17, above.

Truppe ferme alle porte di Gambatesa, ottobre 1943
A narrow road runs off into the distance in the centre of the page. Either side of the road there are groups of
British soldiers resting in the shade of the trees. In th distance there is a town on a hill. A single female figure with a basket on her
head walks along the road.
Artist : Ardizzone, Edward Jeffrey Irving
Copyright: © IWM (Art.IWM ART LD 3618)

Racconti: n.2 La cattura di Gambatesa